lunedì 21 maggio 2018

Progetto filosofico
Per Aristotele c'è una rigorosa corrispondenza tra la struttura dell'essere e la sua espressione nel linguaggio delle scienze: le conoscenze sono il riflesso delle cose, e queste ultime sono rappresentate fedelmente dalle scienze, che rispecchiano l'ordine razionale del mondo. Per il filosofo di Stagira il compito affidato alla filosofia è la conoscenza disinteressata della realtà che va studiata attraverso ricerche sistematiche di carattere settoriale e specialistico. Un altro compito della filosofia è la ricerca del senso unitario del mondo nei discorsi specialistici delle varie discipline che nella loro autonomia rispecchiano la realtà delle cose in base alla corrispondenza tra la struttura dell'essere e la sua rappresentazione nel linguaggio scientifico.
L'obiettivo del filosofo è tracciare una mappa di tutti i saperi, una vera e propria enciclopedia in cui le varie scienze siano distinte e classificate sulla base del loro oggetto  e del loro metodo.
Aristotele suddivide le scienze in tre grandi aree:
-scienze teoretiche o conoscitive
-scienze pratiche
-scienze produttive o poietiche

LA METAFISICA
La metafisica, ossia la "filosofia prima", studia "l'essere in quanto essere", cioè la sostanza ed è dunque, la scienza universale e più nobile. Nel brano seguente Aristotele chiarisce infatti che "l'essere si dice in molti modi", ma sempre in riferimento alla sostanza che è l'individuo concreto.


LA DOMANDA SULL'ESSERE
La domanda fondamentale da cui muove è "che cos'è l'essere dell'ente?" cioè "che cos'è quell'essere che rappresenta il carattere fondamentale e comune di tutte le cose?". Il  mondo infatti è costituito da una grande varietà di enti, i quali sono accumunati dal fatto di possedere l'essere.
Un ente presenta queste categorie o determinazioni:
1. la sostanza
2. la qualità
3. la quantità
4. la relazione
5. il luogo
6. il tempo
7. l'agire
8. il patire
9. lo stato
10. la situazione
Per Aristotele però, solo la categoria della sostanza, rappresenta "l'essere dell'ente" vero e proprio; le altre costituiscono i suoi vari "modi di essere", i suoi "aspetti" particolari che Aristotele distingue dall'essere in sé, ovvero dalla sostanza.

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