Democrito
Democrito, di Abdera, vuole risolvere il conflitto tra dottrine di mutamento e dottrine di permanenza elaborando una visione materiale dell'universo, che terrebbe insieme mutamento e permanenza.
Egli riteneva elementi originari dell'universo gli ATOMI, particelle minime ed indivisibili di materia di cui tutte le cose sono costituite.
Particelle infinite ed identiche tra loro ma diverse in forma e dimensioni, che grazie alla loro aggregazione e disgregazione determinano la nascita e la morte di tutte le cose.
Gli atomi possono aggregarsi in differenti modi e grazie a questo creare cose diverse e mutevoli.
Essi sono elementi semplici, indivisibili, ingenerati ed eterni, uniformi, immutabili.
Democrito oltre a riconoscere l'atomo e quindi l'essere, doveva riconoscere il non essere; determinato secondo lui dal nulla assoluto.
La concezione del mondo di Democrito è:
- meccanicistica, in quanto spiega tutti i fenomeni mediante processi fisici.
- deterministica, poiché tutto ciò che accade nell'universo è dato da una causa.
- materialistica, perché non ammette nessuna realtà se non la materia.
- atea, esclude ogni ipotesi di Dio.
Inoltre denutrito suddivide il metodo scientifico in tre momenti distinti:
- la conoscenza sensibile, conduci cogliamo le cose cosi come ci appaiono.
- l'elaborazione intellettuale dei dati dell'esperienza.
- la formulazione di una legge che spiega i fenomeni in modo razionale.
Secondo le teorie di Democrito esistono una conoscenza "oscura" e una "genuina": la prima è quella della conoscenza sensibile, la seconda è quella assumiamo grazie all'intelletto.
Restando in tema con la sua ipotesi, Democrito delinea anche una storia naturale dell'umanità, secondo la quale all'origine della vita c'è l'acqua,
secondo cui il linguaggio ha una natura convenzionalista a e che quindi è frutto di un accordo tra gli uomini sulle parole da utilizzare per designare le cose.