lunedì 27 novembre 2017

Zenone

Zenone fu un fedele discepolo di Parmenide
Egli cercò di dimostrare a chiunque si fosse distaccato dall'insegnamento del maestro sarebbe caduto in una serie di insanabili contraddizioni logiche.

Parmenide sosteneva due tesi:

  1. L'essere è uno 
  2. L'essere è immutabile 
Zenone confutava, con la sua arte dialettica, coloro che affermavano 
  1. La pluralità dell'essere e delle cose (pitagorici) 
  2. Il movimento (Eraclito)
Si possono ricondurre tutti i suoi argomenti alla seguente affermazione: se si ammette che la realtà è mutevole e molteplice si cade nell'assurdo
 
 

I paradossi di Zenone

Ci sono stati tramandati attraverso la citazione che ne fa Aristotele nella sua Fisica. Zenone di Elea, discepolo ed amico di Parmenide, per sostenere l'idea del maestro, che la realtà è costituita da un Essere unico e immutabile, propose alcuni paradossi che dimostrano, secondo questi, l'impossibilità della molteplicità e del moto, nonostante le apparenze della vita quotidiana.


Il Paradosso di Achille e la tartaruga

Uno dei paradossi di Zenone più famosi - afferma che se Achille venisse sfidato da una tartaruga nella corsa e concedesse alla tartaruga un piede di vantaggio, egli non riuscirebbe mai a raggiungerla, dato che Achille dovrebbe prima raggiungere la posizione occupata precedentemente dalla tartaruga che, nel frattempo, sarà avanzata raggiungendo una nuova posizione che la farà essere ancora in vantaggio; quando poi Achille raggiungerà quella posizione nuovamente la tartaruga sarà avanzata precedendolo ancora. Questo stesso discorso si può ripetere per tutte le posizioni successivamente occupate dalla tartaruga e così la distanza tra Achille e la lenta tartaruga pur riducendosi verso l'infinitamente piccolo non arriverà mai ad essere pari a zero.

La logica Aristotelica Insoddisfatto del “dialogo” usato come sistema di filosofare dal suo maestro Platone, Aristotele osserva che nel di...